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Presentazione del libro

La Biblioteca Riccardiana di Firenze
L’ambiente, la collezione, i servizi

a cura di Giovanna Lazzi

Edizioni Polistampa


Presentazione
MATTEO RENZI, Presidente della Provincia di Firenze
GIOVANNA LAZZI, direttrice della Biblioteca Riccardiana di Firenze

Concerto di musica antica del conservatorio “L. Cherubini”

La Guida della Biblioteca e il Database delle legature
Interverranno
CARLO FEDERICI, MASSIMO MENNA
PAOLA MUNAFÒ, STEFANO ZAMPONI

Giovedì 22 gennaio 2009 - ore 16
Salone di Luca Giordano, Palazzo Medici Riccardi
Via Cavour 1, Firenze

Il volume ripercorre la storia dei Riccardi, una delle più ricche e potenti famiglie fiorentine che, in rapida ascesa dalla seconda metà del 1500, conobbe il momento di massimo prestigio nel 1659 quando i marchesi Gabriello e Francesco acquistarono dai Medici il Palazzo di Via Larga per 40.000 scudi. Dopo opportuni restauri e ampliamenti vi trovò splendida sede l’intera collezione sia libraria che artistica. Il salone delle feste, celebre per gli affreschi di Luca Giordano, costituiva il vestibolo della Sala della biblioteca, oggi Sala di Studio. Ancora si ammirano i magnifici scaffali intagliati e dorati così che la Riccardiana è in grado di evocare l’idea tangibile di una biblioteca patrizia della fine del 1600, mantenuta perfettamente intatta in tutte le sue strutture. Nel 1500 Riccardo Romolo Riccardi dette origine e impulso alla collezione che, negli ultimi decenni del Seicento, Francesco Riccardi accrebbe grazie anche alla dote della moglie Cassandra Capponi.
Nel Settecento inizia la parabola discendente della famiglia e i dissesti finanziari coinvolsero anche la Biblioteca, che venne messa all’asta. La raccolta corse il pericolo di essere allontanata da Firenze, ma il Comune l’acquistò nel 1813 e la cedette due anni dopo allo Stato. È da quel momento che la Riccardiana diventa pubblica, anche se era stata aperta agli studiosi già ai tempi dei Riccardi.
Particolarmente importante la sezione dei manoscritti che vanta, oltre ad autografi di Petrarca, Boccaccio, Savonarola e dei più grandi umanisti (Alberti, Ficino, Poliziano, Pico della Mirandola), splendidi codici miniati, magnifiche legature nonché nuclei importanti di biblioteche patrizie e umanistiche, carteggi di personaggi illustri, rare testimonianze nell’ambito del teatro, della farmacopea, dei viaggi, della storia e letteratura.

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