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Lungara 29

Il “caso Montesi” nelle lettere a Piero

15,20 € 16,00
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Ventisette lettere, scritte un giorno sì e un giorno no, dal 23 settembre al 27 novembre 1954. Il mittente è Leone Piccioni, il destinatario suo fratello Piero, recluso nel carcere romano di Regina Coeli, accusato dell’omicidio di Wilma Montesi. In realtà, come fu poi dimostrato, l’unica sua “colpa”, oltre a quella di essere un musicista che amava il jazz, fu di essere il figlio di Attilio Piccioni, tra gli ultimi rappresentanti del Partito Popolare, padre fondatore della Repubblica italiana oltreché della Democrazia Cristiana: naturale successore di De Gasperi, era un “ingombro” di cui qualcuno voleva disfarsi. Il carteggio, emerso dagli archivi familiari e per la prima volta reso pubblico, pur filtrato dalla censura carceraria, consente uno sguardo diverso, più intimo, lontano dai clamori della cronaca, sul “caso Montesi”: uno scandalo che travolse la politica italiana negli anni ’50, che fu la chiave di volta di un cambiamento del modo di fare e di concepire la politica e del ruolo della magistratura, e che ha lasciato ferite aperte ancora oggi.
Introdotto da Stefano Folli, il libro racchiude due ritratti di Attilio Piccioni firmati da Indro Montanelli e da Giovanni Spadolini.

The book contains twenty-seven letters, written from 23 September to 27 November 1954, by Leone Piccioni to his brother Piero, who was convicted being charged of the murder of Wilma Montesi. The correspondence provides a new pont of view on the “Montesi affair”, a scandal that upset Italian politics in the Fifties.

Introduction by Stefano Folli.

Polistampa, 2018

A cura di:

Pagine: 200

Caratteristiche: ill. b/n, br.

b/w ills, paperback

Formato: 15x21

ISBN: 978-88-596-1883-6

Settori:

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