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In fatto di cultura popolare è una vera autorità, Carlo Lapucci. Fiorentino, nato a Vicchio di Mugello nel 1940, a innamorarsi di quel «meraviglioso materiale germogliato spontaneamente tra la gente, grazie a secoli e secoli di tradizione orale»

In fatto di cultura popolare è una vera autorità, Carlo Lapucci. Fiorentino, nato a Vicchio di Mugello nel 1940, a innamorarsi di quel «meraviglioso materiale germogliato spontaneamente tra la gente, grazie a secoli e secoli di tradizione orale» l’autore de “La bibbia dei poveri”, edita da Mondadori nel 1985, ha iniziato da bambino («Grazie a Enrico, mio padre, appassionato narratore di fiabe. Il quale a sua volta faceva capo a sua zia, forse ancora più brava di lui»).  Gli ammiratori del suo immane e prezioso lavoro di ricerca e catalogazione di proverbi, racconti, indovinelli, filastrocche, leggende e curiosità dall’universo del folklore lo seguono da anni grazie a pubblicazioni che ormai sono veri e propri classici. Le edizioni Sarnus hanno da poco pubblicato i due volumi delle sue “Fiabe toscane di maghi, fate, animali, diavoli e giganti”.
Data recensione: 26/06/2008
Testata Giornalistica: Il Tirreno
Autore: ––