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Si allarga nel Pd toscano lo spinoso rapporto tra iscritti al partito e massoneria. Dopo il caso dell’assessore di Scarlino, ora anche il consigliere regionale Gianfranco Venturi, pistoiese, è stato accusato di essere massone dall’ex sindaco di Pistoia Re

Si allarga nel Pd toscano lo spinoso rapporto tra iscritti al partito e massoneria. Dopo il caso dell’assessore di Scarlino, ora anche il consigliere regionale Gianfranco Venturi, pistoiese, è stato accusato di essere massone dall’ex sindaco di Pistoia Renzo Bardelli.  Venturi ha respinto sdegnato l’accusa ed ha annunciato il ricorso alle vie legali contro Bardelli.   Destri si dimette. Nel giorno in cui il caso dei democratici con il grembiulino si è esteso anche a Pistoia («nel Pci era impensabile e inammissibile che qualcuno fosse massone: oggi nel Pd ce ne sono a bizzeffe», ha tuonato Bardelli), a Scarlino l’assessore Guido Mario Destri, che ha rifiutato di farsi intervistare, ha presentato al sindaco Maurizio Bizzarri la lettera inviata alla sua loggia di appartenenza, la Nicola Guerrazzi di Massa Marittima, per chiedere di «entrare in sonno» e di «essere depennato» dalla massoneria.  Era esattamente quello che il sindaco aveva chiesto al suo assessore massone: «O ti dimetti dalla massoneria o dalla giunta». Destri, un assicuratore della Fondiaria, ha scelto il Pd e la poltrona di assessore. «Destri ha la coscienza pulita. Se ha fatto un errore, è stato quello di non aver detto a priori al resto della giunta della sua appartenenza a questa associazione culturale», spiega Bizzarri.   La parola ai garanti del Pd. Ma la questione non è finita qui. Martedì prossimo la maggioranza che guida Scarlino, un comune di poco più di 3mila abitanti, deciderà se le dimissioni dalla massoneria bastano a far rimanere in giunta l’assessore Destri.  La questione dei militanti iscritti a logge agita il Pd. La norma del codice etico del partito si presta a diverse chiavi interpretative. Recita che non possono iscriversi al partito «le persone appartenenti ad associazioni che comportino un vincolo di segretezza o comunque a carattere riservato».  Sulla questione della compatibilità tra iscritti al Pd e iscritti alla massoneria, per lunedì prossimo è stata convocata la commissione nazionale di garanzia, presieduta da Giovanni Berlinguer. In ballo i casi di due assessori, uno è Destri e l’altro Ezio Gabrielli di Ancona.   Manciulli e la trasparenza. «Il problema non è essere massone, ma dichiararlo. La politica esige trasparenza», spiega il segretario regionale del Pd Andrea Manciulli, che ha la tessera anche del Ps francese, dove «i massoni sono molti, a cominciare dall’ex presidente della Repubblica Mitterand».  Ma Pieraldo Ciucchi, segretario regionale del Psi, incalza: «Il vero problema è: un massone dichiarato può diventare sindaco o assessore? Un partito che dichiara di voler interpretare il bisogno di modernità e che ha l’ambizione di guidare l’Italia non può rimanere ostaggio di retaggi del passato».  Per Ciucchi una concezione laica e libertaria della politica e dello Stato «non deve porre vincoli alla libertà di associazione quando questa non contrasti con il dettato costituzionale».   Un massone sindaco? La distinzione tra Pd e Psi è sottile. Il Pd (almeno una sua parte) dice: ok ai massoni nel partito, purché lo dichiarino. L’accusa a Destri è quella di non aver rivelato, al momento di diventare assessore, la sua appartenenza massonica.  Il Psi chiede ai democratici: se anche uno dichiarasse di essere massone siete sicuri che potrà ottenere un incarico istituzionale? Il sospetto socialista è che prevalga, soprattutto nel Pd cattolico, una sorta di pregiudizio nei confronti della massoneria.
Data recensione: 04/06/2010
Testata Giornalistica: Il Tirreno
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