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Il pubblico ama riscoprire le proprie radici, andare controcorrente per ritrovare sapori e impressioni di un tempo, in una giusta sintesi fra inevitabile futuro

Il pubblico ama riscoprire le proprie radici, andare controcorrente per ritrovare sapori e impressioni di un tempo, in una giusta sintesi fra inevitabile futuro e voglia di non dimenticare chi siamo, da dove veniamo. Per questo sarà sicuramente ben accolta la pubblicazione di Miriam Serni Casalini «Dal tetto al pagliaio. Racconti del vecchio Chianti», edito da Sarnus. Si tratta di un felice recupero editoriale che scava nei ricordi di una terra, di una civiltà. Riscoprire storie originali, aneddoti, riportare all’attenzione personaggi semplici quanto saggi, è utile non solo a quelle generazioni, adesso non solo quelle più giovani, che non hanno vissuto l’epoca d’oro delle cosiddette ‘veglie’, quando gli anziani, attorno ad un fuoco acceso, raccontavano storie senza tempo, con una sana commistione fra leggenda e verità, fra gioco e sottile paura. Il racconto di Miriam Serni Casalini si muove dal piccolo quanto splendido paese di San Polo e fa vivere un piccolo mondo destinato a tutto l’universo sensibile alla gioia delle piccole cose. Si legge nella prefazione che «arricchiscono il testo alcune pagine sulle tradizioni legate al calendario liturgico perfettamente in linea con le altre per merito di questo sentimento della lingua. Con abile prosa e giovanile arguzia l’autrice, appassionata di memorie paesane, ci conduce nella vita della campagna toscana dei tempi andati, fatta di personaggi, luoghi, modi di dire, proverbi e leggende popolari. Un’opera da leggere d’un fiato, con la nostalgia delle usanze di una volta».Un bel regalo da offrire, di quelli che restano, ai più piccoli, che scopriranno la bellezze e l’armonia delle piccole cose, il senso profondo e nostalgico di una terra che emoziona visitatori da tutto il mondo e che dovrebbe essere valorizzata anche in altri modi di percorrerla, attraverso ad esempio itinerari di luoghi legati alle storie.  
Data recensione: 16/10/2011
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Massimo Biliorsi