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Arriva, fresco di stampa, Lo struscio toscano di Franco Ciarleglio (ed. Sarnus). Dopo l’ottima accoglienza riservata a Lo struscio fiorentino

Storie e curiosità. A spasso nel passato della nostra regione

Arriva, fresco di stampa, Lo struscio toscano di Franco Ciarleglio (ed. Sarnus). Dopo l’ottima accoglienza riservata a Lo struscio fiorentino (ed. Tipografia Bertelli) e del suo naturale completamento e approfondimento (Il canto dei Bischeri, ed. Sarnus), l’autore torna a narrare di antiche leggende, storie curiose e aneddoti, questa volta non limitandosi al solo capoluogo ma spaziando per buona parte della regione. Sei territori storicamente rilevanti: le terre di Fiorenza (Firenze fuori le mura, Prato e Pistoia), le terre di Lucca (Lucca e Lunigiana), le terre di Pisa (Pisa, Livorno ed Elba), le terre di Maremma (Grosseto), le terre di Siena e le terre di Arezzo.
Immutato ancora una volta il consueto garbo e la contagiosa curiosità che spinge Ciarleglio ad affrontare questi veri e propri itinerari. «Lo scopo era, ed è tuttora - ci spiega Ciarleglio -, quello di divulgare e di far conoscere ai fiorentini prima e ai toscani adesso, la meravigliosa “storia minore” della nostra terra, che poi a mio avviso tanto minore non è, e che usciva dal consueto “giro” delle guide turistiche ufficiali (musei, chiese, monumenti, luoghi storici). Lo “struscio” era infatti la passeggiata domenicale che anticamente veniva effettuata lungo la strada elegante delle città con lo scopo di incontrarsi e di salutarsi. “Struscio” prende appunto il nome dal rumore delle lunghe gonne delle madonne e delle suole delle scarpe dei messeri che strusciavano sul selciato durante la passeggiata lento pede».
Ecco allora 68 brevi capitoli che ci permettono di far la conoscenza con Il quadrato magico, con La chimera etrusca, con La tomba mezza dentro e mezza fuori, con Le unghiate del diavolo…
«Ho reperito le notizie su alcuni testi ‘classici’ in materia - puntualizza l’autore (che ha, sempre per Sarnus, recentemente dato alle stampe il romanzo La mappa dove appunto un’antica mappa viene casualmente ritrovata in un codice trecentesco nella Certosa di Firenze.) - ma soprattutto ho avuto dei validi ‘collaboratori’ sparsi in diverse città che hanno provveduto a informarmi sulle storie più curiose e interessanti. Inoltre ho potuto ascoltare i ricordi di alcuni anziani che rimangono sempre la fonte più preziosa di questi particolari racconti».
E fra tanti ‘tesori’ qual è quello che lo ha più incuriosito? «Sono tutte storie che mi appassionano e mi affascinano. Ma se proprio devo ricordarne una, scelgo quella avvenuta a Pistoia intorno al 1300, quando un uomo volle vendicarsi di una pesante offesa subita e attese, in una notte buia e nebbiosa, il ritorno a casa del rivale per ucciderlo. Vide un uomo avvolto nel mantello che si avvicinava al portone e lo assalì pugnalandolo più volte. Ma poi, illuminata dalla tenue luce di una torcia, osservò meglio la faccia del poveretto che giaceva ferito a terra e riconobbe in lui non l’odiato rivale, bensì un caro amico che aveva tragicamente scambiato per errore. Prontamente lo soccorse e non trovò altre parole per scusarsi se non: “Abbi pazienza!”. Oggi a Pistoia quella strada si chiama ancora via Abbi Pazienza».
«Il lettore sarà incuriosito (spero) - conclude Ciarleglio - da tutte queste vicende, a volte tragiche a volte comiche, irreali e fantastiche che si identificano con la storia e la cultura popolare della nostra regione. Chi già conosce le leggende fiorentine, non avrà problemi ad accostarsi a quelle regionali. L’approccio migliore sarà quindi quello di leggere per divertimento, con il gusto e il piacere di scoprire come vivevano e pensavano i nostri antenati».
E per chi vuol mettere in pratica i vari itinerari può trovare utili informazioni su facebook alla pagina ‘Lo struscio fiorentino’.
Data recensione: 01/12/2013
Testata Giornalistica: Informatore
Autore: Bruno Santini