L’amore prigioniero delle convenzioni: “La direttrice”

Questa è la storia di Bianca, ragazza di buona famiglia che dirige un conservatorio e qui incontra un medico, Franco, di cui si innamora. Franco è sposato e ha dei figli. Siamo negli anni Trenta del Novecento. Quello fra Bianca e Franco è un amore contrastato dalla rigida moralità dell’epoca. Un evento improvviso e traumatico cambierà i destini dei protagonisti. Meris Mezzedimi, toscano, un lungo impegno nella scuola, al suo terzo romanzo, racconta in «La direttrice» una storia presa dagli archivi, una vicenda commovente che indaga sulla condizione femminile e su come i costumi sono cambiati col passare dei decenni. In mezzo c’è stata infatti la «rivoluzione» culturale del 1968 e tutta la vita che è passata ha imbiancato i capelli della protagonista rendendo amare le sue riflessioni sull’amore e sulle convenzioni che imbrigliano i sentimenti. «Il tempo – si legge a un certo punto nel romanzo – mostrerà che molti dei loro ideali sono solo illusioni, pensieri irrealizzabili ma necessari per vivere, per sperare, per immaginarsi un mondo migliore».