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“Mi scusi, quando salgo col cane sull’autobus...devo blaterare il biglietto anche per lui?”. O ancora, gatti da “incastrare”, cani a cui hanno “pronosticato” un’ulcera

“Pronto dottore? Ho un Golden Retwitter”: sessantaquattro pagine di ironia per gli amanti degli animali

“Mi scusi, quando salgo col cane sull’autobus...devo blaterare il biglietto anche per lui?”. O ancora, gatti da “incastrare”, cani a cui hanno “pronosticato” un’ulcera o con le “mani” fratturate. C’è di tutto nell’ultimo libro di Alessandro Bini e Bruno Magrini, “Pronto dottore? Ho un Golden Retwitter”, edito da Sarnus nel novembre 2016 (ma già ristampato a gennaio 2017, costo 5 euro). Sessantaquattro pagine di frasi, discussioni, domande e risposte tra veterinari e padroni di animali. Uno stupidario, come amano definirlo gli autori, una “bischerata”, come il nome della collana semiseria dedicata all’umorismo della casa editrice.
Si scherza, si sorride degli errori, ma si affronta anche con leggerezza un tema che riempie le giornate di molti: il rapporto con gli animali domestici. Veri compagni di vita, questi diventano importanti abitanti di casa, fino ad arrivare ad essere considerati come figli da educare, da cui aspettarsi reciproche e continue attenzioni. Se sull’intelligenza e la bellezza del rapporto con il proprio cane o gatto non si discute, più dubbi sorgono su come questa coesistenza viene interpretata. È giusto trattare gli animali come umani? Magari pagando per loro cifre da capogiro per trattamenti unghie, cappottini o particolari diete alimentari? Su questo, il piccolo libro fa riflettere. “La scrittura del libro ha sempre avuto il fine di ridicolizzare certe esagerazioni sugli animali, che siano considerati solo come merce o come perfetti uomini” dice uno degli scrittori, Alessandro Bini. Infatti, tra i tanti strafalcioni collezionati dai centralini dei medici veterinari, c’è spazio per alcune testimonianze, sincere dichiarazioni d’affetto e rispetto, che mostrano i reali bisogni dei propri animali: vivere in natura e d’istinto. La sensibilità sul tema non manca all’editore, Antonio Pagliai, che ammette: “Abbiamo in passato avuto dei problemi con animalisti, specie all’indomani della pubblicazione di ‘Ricette proibite’ di Tebaldo Lorini”, un libro che trattava con ironia antiche ricette tradizionali.
Giocare con l’umorismo non è semplice. Tra gli addetti ai lavori, come i comici, c’è chi ammette che l’arte drammatica si presta più facilmente nel colpire il pubblico, ma è più difficile far ridere una platea di anche pochi intimi. Tra questi, Katia Beni, nota attrice comica toscana, è già stata complice e collaboratrice nel successo della coppia di scrittori. Il loro precedente lavoro “Pronto dottore, ho un dolore intercostiero” è stato portato a teatro in giro per l’Italia dall’attrice, insieme a Anna Meacci, con lo spettacolo “Ticket & Tac”, con ottimi riscontri. Il copione era simile, erano state raccolte le chiamate al centralino degli ospedali, allora si rideva del “malato” rapporto dei pazienti con la sanità.
Data recensione: 27/01/2017
Testata Giornalistica: La Repubblica.it
Autore: Davide Ficarola