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Come in un vecchio baule di famiglia Gianfranco Coppetti scova nella memoria ricordi di un tempo che fu e ci catapulta in un’epoca ormai perduta, quando si scrivevano

Come in un vecchio baule di famiglia Gianfranco Coppetti scova nella memoria ricordi di un tempo che fu e ci catapulta in un’epoca ormai perduta, quando si scrivevano le lettere, d’inverno si combatteva il freddo con la brace degli scaldini, e quando il pesce dell’Arno si poteva mangiare perché l’acqua era pulita. Così mangiavano e ridevano i nostri nonni è il titolo di questo libro, che fra ritagli di giornale, libretti di scherzi e poesie, cartoline ingiallite e tante ricette, ricostruisce la memoria del nostro passato. L’autore, fiorentino classe 1936, è uno specialista dell’amarcord: ci ha raccontato la vita di quartiere negli anni Quaranta nel libro Una strada bianca che... (2016) e ha descritto con grande ironia la sua carriera di bancario (d’altri tempi, s’intende) in Gente allegra il ciel l’aiuta.
Data recensione: 01/11/2017
Testata Giornalistica: Informatore
Autore: ––