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Il loro nome è legato alla toponomastica cittadina, i loro corpi ornano stemmi e imprese delle famiglie nobiliari

Il loro nome è legato alla toponomastica cittadina, i loro corpi ornano stemmi e imprese delle famiglie nobiliari, simboleggiandone i meriti, ma si ritrovano anche in angoli affascinanti e nascosti della città, come le fontane pubbliche o le lapidi dei monumenti.
Luciano e Ricciardo Artusi, discendenti del celebre gastronomo, si avventurano in un “bestiario” fiorentino, regalando ai lettori un punto di vista inconsueto attraverso il quale scoprire Firenze: un libro che viaggia nel tempo, nella storia, nell’architettura, nelle tradizioni locali, nella cronaca cittadina. Un “bestiario” condotto sul filo dell’analisi storica, citando fonti autorevoli come il Villani e il Compagni, Alighieri e Berni, il Burchiello e Bargellini. Pagine e versi che costituiscono ulteriori spunti di approfondimento sulla città e la sua storia. Se l’aquila è legata al nome della locanda che ospitò Mozart nel 1770, il cappone richiama sia la nobile famiglia sia un antico spedale sulla via Pisana; se il grillo è legato alla festa dell’Ascensione, il cinghiale rimanda alla statua del Tacca per il Mercato Nuovo. Non manca il fiero leone simbolo della Repubblica Fiorentina, o il montone simbolo dell’Arte dei Beccai. La storia “maggiore” si affianca e si confonde con quella “minore”, nobili e popolani, artisti e letterati, costituiscono insieme la grandezza di Firenze, affidandola anche al linguaggio della simbologia animale. Dal Canto alla Cornacchia al Canto alle Rondini risorgono le vestigia di una Firenze quasi scomparsa, ma il cui spirito è ancora vivo, e ammicca al passante attraverso i capitelli, le statue, le lapidi. Dal monumento a Ferdinando I le api simboleggiano la saggezza e l’operosità del Granduca, e le vecchie fonti cittadine ci parlano di usi e costumi ormai legati nel passato. Un passato che è però ben presente ai nostri occhi, sotto forma di monumenti, statue, stemmi, ognuno dei quali è un capolavoro di forma e di pensiero.
Data recensione: 01/04/2019
Testata Giornalistica: Leggere:tutti
Autore: Niccolò Lucarelli