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Alla villa Il Mulinaccio di Vaiano, Prato in via Masso all’Anguilla è stato presentato il libro Villa e Fattoria del Mulinaccio in Val di Bisenzio appena edito da "Sarnus", nuova sigla di Polistampa dedicata ad arte, storia e

Alla villa Il Mulinaccio di Vaiano, Prato in via Masso all’Anguilla è stato presentato il libro Villa e Fattoria del Mulinaccio in Val di Bisenzio appena edito da "Sarnus", nuova sigla di Polistampa dedicata ad arte, storia e letteratura toscane. Erano presenti Annalisa Marchi, sindaco di Vaiano e autrice insieme a Cinzia Bartolozzi del libro, e Aurora Castellani, traduttrice dei testi in inglese. Vi era inoltre l’editore Mauro Pagliai. Il volume e la sua presentazione si inseriscono in un progetto di rivalutazione e promozione turistica della villa avviato nel 2003. La pubblicazione offre un’ampia panoramica sulla storia e sull’evoluzione della villa e della fattoria. È il primo volume completo per chi vorrà conoscere uno dei luoghi più suggestivi di Vaiano. L’11 gennaio 1476 Francesco Sassetti acquistava una casa con due poderi, terre lavorate e boschi nel popolo di San Leonardo a Casi, presso il borgo di Vaiano.
Già allora la proprietà era denominata "Il Mulinaccio" per i resti di un antico mulino, alimentato dalle acque che scendevano dai monti di Schignano e nel Medioevo proprietà dei conti Cadolingi e dei conti Alberti. Era quello il tempo in cui Francesco Sassetti negoziava con i ministri e inviava dettagliati rapporti a Lorenzo Il Magnifico costruendo per sé, e per i Medici, una delle prime ricchezze di Firenze. Con i Sassetti comincia e si sviluppa per circa quattro secoli la storia della villa e fattoria del Mulinaccio. L’ingente fortuna accumulata gli valse la possibilità di disporre di molti denari e di acquistare in città beni per oltre ventimila fiorini.
A portare avanti la costruzione della Villa del Mulinaccio più che Francesco fu il suo secondogenito Cosimo che nel 1491, quando il padre morì, aveva già fatto cominciare i lavori su un edificio preesistente. Un secolo dopo, nella proprietà, subentrarono gli Strozzi, che, seguendo l’esempio di altre ricche casate fiorentine cercarono di estendere i loro possedimenti di campagna. Nel 1661 la villa del Mulinaccio fu venduta ai signori Vaj che ne conservarono la proprietà fino all’estinzione della famiglia, nel 1941. Sotto la loro proprietà divenne una delle due più importanti fattorie di Vaiano, con proprietà e poderi annessi che coprivano quasi totalmente il territorio di fondovalle e mezzacosta sulla riva destra del Bisenzio.
Nel 2003 la villa è stata acquistata dal Comune di Vaiano con l’obiettivo di valorizzare un luogo carico di storia e cultura. Il complesso della villa è composto dal corpo centrale cinquecentesco con varie sale di diversa dimensione e dalla Tinaia settecentesca con due grandi saloni. Gli ampi spazi aperti, disponibili per cerimonie ed eventi comprendono un bel parco ‘romantico’ con alberi monumentali e un ampio giardino con fontana che si affaccia sui monti della Calvana. Altrettanto pregevole il giardino- recinto con Ninfeo annesso alla Tinaia. Questa guida ci presenta la villa come Casa della memoria, nel panorama della cultura toscana, e come tappa fondamentale di un percorso che parte dalle grandi ville della provincia di Prato.
Data recensione: 04/10/2007
Testata Giornalistica: Pratoblog
Autore: ––