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Epoche che non potranno più tornare, luoghi meravigliosi sospesi nel tempo, una regione che pensiamo di conoscere ma che si rivela misteriosa e inaspettata in ogni suo angolo. E’ questa la Toscana che un viaggiatore

È quella raccontata da Riccardo Cardellicchio nel suo ultimo libroEpoche che non potranno più tornare, luoghi meravigliosi sospesi nel tempo, una regione che pensiamo di conoscere ma che si rivela misteriosa e inaspettata in ogni suo angolo. E’ questa la Toscana che un viaggiatore d’eccezione, il giornalista e scrittore Riccardo Cardellicchio, narra in Gente d’amore e di mistero (Ed. Sarnus, pp. 120, euro 10), appassionante e malinconico vagabondaggio alla scoperta di storie e luoghi meno noti e frequentati. Abbiamo rivolto alcune domande all’autore per farci raccontarci alcuni aspetti di questo suo viaggio carico di storia e storie, amori, intrighi, tradimenti, omicidi, fughe, battaglie, vendette.
Cosa l’ha spinta in questa esplorazione che percorre tanto la geografia quanto i territori della storia e del folclore antico?
«Questo è un viaggio che in parte avevo già fatto anche da giornalista, quando un po’ di anni fa lavoravo a “Il Tirreno”. Insieme a mia moglie siamo andati nei luoghi che la gente di solito trascura, nella Toscana che a torto si definisce minore, nel cuore della nostra regione fatto di misteri e cose sconosciute. Il libro si articola in due parti: ci sono i viaggi e poi ci sono alcune figure la cui memoria si è persa nelle pagine della storia oppure non è mai stata raccontata, come l’assassino del padre del Pascoli, che pare fosse anche lui toscano. Quindi, ho iniziato a visitare i luoghi e ho finito per imbattermi nelle persone, nelle loro storie, alcune delle quali sono altrettanto cariche di un fascino oscuro. Da qui il titolo del libro».
Quali sono i luoghi di questa Toscana che lei a voluto raccontare?
«Sono numerosi. C’è Firenze, ma ci sono anche i luoghi della toscana minore: il Casentino, la valle dell’Arno, c’è la Valdelsa, la Valdera cioè tutti quei luoghi che di solito nelle guide non hanno dignità di attenzione».
In questo suo viaggio quali sono le persone d’amore e di mistero che più l’hanno colpita?
«Mi hanno colpito un po’ tutte. Per esempio mi ha molto affascinato il personaggio che mi ha condotto nel Casentino, ovvero la scrittrice Emma Perodi, il cui libro Le novelle della nonna da ragazzo mi ha sedotto e stimolato a conoscere meglio la Toscana, il suo volto arcaico e misterioso intriso di storie e leggende antiche. Un’altra vicenda che mi ha colpito molto è la tragica morte del fratello minore di Carducci a Santa Maria a Monte il 4 novembre 1857. Si è sempre detto che fosse stato un suicidio, che Dante Carducci si fosse ucciso con un bisturi del padre, esasperato dai continui litigi con il genitore. In realtà sembra invece che sia stato un omicidio ad opera proprio del padre che non tollerava più la condotta fuori dalle regole del figlio. Un altro personaggio che mi ha colpito è Contessa Lara. Scrittrice e figura indubbiamente eccentrica per la fine dell’Ottocento, ebbe una vita burrascosa, disseminata di scandali e amori tumultuosi, fino al tragico epilogo nel 1896, assassinata con un colpo di pistola dal suo amante Giuseppe Pierantoni».
Fra quelli visitati, quale è il luogo misterioso che più degli altri solletica la sua fantasia?
«Per quanto mi riguarda è indubbiamente il Monte Albano, che io ho ribattezzato il monte degli Etruschi. Su questo monte, che divide la Piana fiorentina con la zona empolese, ci sono dei luoghi che fanno pensare a qualcosa di molto remoto, che sprofonda nella notte dei tempi, come certe pratiche religiose e riti di iniziazione. Un monte quindi che nella mia immaginazione rimane sospeso fra favola, leggenda e realtà».
Data recensione: 22/04/2008
Testata Giornalistica: Metropoli
Autore: Jacopo Nesti