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FIRENZE. Amori, misteri e anche omicidi rimasti segreti costellano anni ormai lontani, luoghi meravigliosi rimasti come sospesi nel tempo, e una regione, la Toscana, che ad ogni angolo racchiude un enigma, che pensiamo di conoscere ma si rivela inaspettat

FIRENZE. Amori, misteri e anche omicidi rimasti segreti costellano anni ormai lontani, luoghi meravigliosi rimasti come sospesi nel tempo, e una regione, la Toscana, che ad ogni angolo racchiude un enigma, che pensiamo di conoscere ma si rivela inaspettata, per chi ha voglia di scoprire quel che nasconde dietro le sue celebrate bellezze.  Come ha fatto il giornalista e scrittore Riccardo Cardellicchio in “Gente d’amore e di mistero” (ed. Sarnus, pp. 120, euro 10), appassionante e malinconico vagabondaggio alla scoperta di storie e luoghi.  Cardellicchio, fucecchiese e a lungo giornalista del “Tirreno”, ha scritto molti libri: romanzi, poesie, saggi storici, testi teatrali. Ma stavolta si cimenta con qualcosa di ancora diverso: compie un viaggio carico di storia e storie, tra amori, intrighi, tradimenti, omicidi, fughe, battaglie e vendette. Fatti, che talvolta assumono i tratti del mito, avvenuti in Casentino, Valdelsa, Maremma, Mugello e in tante altre campagne e città della Toscana cosiddetta “minore”.  Si comincia dal cuore di questa terra, Firenze, e da uno dei suoi epicentri, il Ponte Vecchio. Poi, insieme all’autore, si scende il corso dell’Arno, si sale sul Montalbano (territorio abitato fin dalla preistoria e nelle cui leccete, dice la leggenda, il condottiero cartaginese Annibale perse un occhio) e così via, a zonzo fra città e campagne in un itinerario zeppo di riferimenti, rimandi, ricordi.  Cardellicchio, cosa l’ha spinta ia vagabondare tra storie e folklore?  Insieme a mia moglie siamo andati nei luoghi che la gente di solito trascura, nella Toscana che a torto si definisce minore, nel cuore della nostra regione fatto di misteri e cose sconosciute. Il libro si articola in due parti: ci sono i viaggi e poi ci sono alcune figure la cui memoria si è persa nelle pagine della storia oppure non è mai stata raccontata, come l’assassinio del padre del Pascoli, che pare fosse anche lui toscano. Ho iniziato a visitare i luoghi e ho finito per imbattermi nelle persone, nelle loro storie, alcune delle quali sono cariche di fascino oscuro. Da qui il titolo del libro.  Quali sono i luoghi di questa Toscana che l’hanno affascinata e ha voluto raccontare?  Tanti. Firenze certamente, che nasconde, dietro le sue bellezze evidenti, luoghi inesplorati. Ma anche il Casentino, la valle dell’Arno, la Valdelsa, la Valdera, tutti quei luoghi che di solito nelle guide non hanno dignità di attenzione. In particolare, voglio citare il personaggio che mi ha condotto nel Casentino, ovvero la scrittrice Emma Perodi, il cui libro “Le novelle della nonna” da ragazzo mi ha sedotto e stimolato a conoscere meglio la Toscana, il suo volto arcaico e misterioso intriso di storie e leggende antiche. Un’altra vicenda che mi ha colpito molto è la tragica morte del fratello minore di Carducci a Santa Maria a Monte il 4 novembre 1857. Si è sempre detto che fosse stato un suicidio, che Dante Carducci si fosse ucciso con un bisturi del padre, esasperato dai continui litigi con il genitore. In realtà sembra invece che sia stato un omicidio ad opera proprio del padre che non tollerava più la condotta fuori dalle regole del figlio. Un altro personaggio che mi ha colpito è la Contessa Lara. Scrittrice e figura indubbiamente eccentrica per la fine dell’Ottocento, ebbe una vita burrascosa, disseminata di scandali e amori tumultuosi, fino al tragico epilogo nel 1896, assassinata con un colpo di pistola dal suo amante Giuseppe Pierantoni.  Un luogo che vuole consigliare, tra quelli visitati, a chi vuole come lei vagabondare almeno una volta...  Indubbiamente il Monte Albano, che ho ribattezzato il monte degli Etruschi. Su questo monte, che divide la Piana fiorentina dall’empolese, ci sono luoghi che fanno pensare a qualcosa di molto remoto, che sprofonda nella notte dei tempi, come certe pratiche religiose e riti di iniziazione. Un monte che nella mia immaginazione rimane sospeso fra favola, leggenda e realtà.
Data recensione: 13/05/2008
Testata Giornalistica: Il Tirreno
Autore: David Fiesoli