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«Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita». Sono sempre loro, gli stessi appassionati versi del poema più conosciuto e pubblicato al mondo, raccolti questa volta

«Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita». Sono sempre loro, gli stessi appassionati versi del poema più conosciuto e pubblicato al mondo, raccolti questa volta in un’edizione più unica che rara. Stiamo parlando infatti di una sontuosa Divina Commedia di Dante Alighieri edita da Polistampa, illustrata nelle sue 432 pagine mediante la fedele riproduzione a colori delle cento cartoline, una per ogni canto, realizzate alla fine dell’Ottocento dal pittore e miniatore Attilio Razzolini. Queste cartoline, realmente utilizzate agli inizi del Novecento come mezzo per comunicare, chiedere e inviare notizie, fanno parte dell’archivio dei fratelli Andrea e Fabrizio Petrioli, studiosi e appassionati studiosi fiorentini. L’eccezionale opera del Razzolini, sua prima e forse più importante fatica, venne realizzata con la tecnica rinascimentale della miniatura in cartapecora. La collezione è inoltre arricchita da capi lettera fregiati di rosso, blu e oro con ornati vari, e completata da tre tavole per i frontespizi di Inferno, Purgatorio e Paradiso. «Conosco da molti anni – racconta l’editore Mauro Pagliai – i fratelli Petrioli e ho sempre desiderato far conoscere al grande pubblico la loro Divina Commedia, capolavoro del Razzolini che mi stupiva anche per l’integrità e l’ottimo stato di conservazione». Come scrivono i proprietari stessi, «è lecito pensare che sia stato proprio lo stesso autore a raccoglierle in un prezioso album», data la natura delle cartoline volte a essere consumate in pochi mesi. Alla base di questa pubblicazione in stile gotico del Quattrocento (disponibile nelle librerie al prezzo di 16 euro)vi è il desiderio di fare attraverso queste cartoline una Divina Commedia davvero special, nel vasto panorama delle tante rivisitazioni del capolavoro dantesco. Una nuova edizione di un classico sempre attuale che riunisce in sé il pregio di un’eccellente monografia d’arte e la qualità di un classico della letteratura mondiale, nella trascrizione “secondo l’antica vulgata” a cura di Giorgio Petrocchi.
Data recensione: 04/06/2008
Testata Giornalistica: Il Giornale della Toscana
Autore: Marta Scocco