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In occasione dell’inaugurazione del parco culturale “Beatrice” a Pian degli Ontani (Cutigliano - Pistoia) che avrà luogo sabato 5 luglio alle ore 16, sarà presentato anche il volume di Paolo Ciampi Beatrice. Il canto

In occasione dell’inaugurazione del parco culturale “Beatrice” a Pian degli Ontani (Cutigliano - Pistoia) che avrà luogo sabato 5 luglio alle ore 16, sarà presentato anche il volume di Paolo Ciampi Beatrice. Il canto dell’Appenino che conquistò la capitale (ed. Sarnus, pp. 136, euro 10) sulla straordinaria vita della poetessa analfabeta che ha reso celebre l’amena località sulla montagna pistoiese. Dopo i saluti di Marina Lauri, sindaco di Cutigliano, e l’intervento dell’autore del libro, il gruppo folcloristico “Gigetto del Bicchiere” eseguirà alcuni canti in ottava rima.Beatrice nacque nel 1803 al Conio, una frazione del Melo nel comune di Cutigliano. Rimasta orfana della madre, seguì giovanissima il padre scalpellino, condividendone la sorte di migrante stagionale in Maremma. Fu nel giorno del suo matrimonio con il pastore Matteo Bernardi che, appena ventenne, dette vita alla sua prima poesia improvvisata. Da quel momento il mondo intero iniziò a conoscere colei che, anno dopo anno, avrebbe conquistato i salotti letterari con la sua incredibile capacità di improvvisazione poetica. Nel 1832 sulla Nuova Antologia Niccolò Tommaseo raccontò la sua folgorazione per la “poetessa che bada alla pecore”. E così su questa rivista prestigiosa trovò inaspettatamente posto una donna che non sapeva né leggere né scrivere, ma improvvisava ottave con facilità, “senza sgarrare verso quasi mai”. Fu il primo, Tommaseo. Poi vennero tutti gli altri. Alimentato dall’ammirazione di eminenti filologi e letterati, dal Giusti al d’Azeglio, dal Tigri al Barbi, dal Pascoli al Fucini il mito di Beatrice di Pian degli Ontani e dei vari cantori dell’Appennino si sarebbe poi trasferito nel più esclusivo circuito internazionale grazie all’opera di Francesca Alexander e alla mediazione di John Ruskin. Tutto questo, e molto di più, è raccontato dallo scrittore e giornalista Paolo Ciampi che precisa: “non mi pare di aver inventato niente, in questo libro su Beatrice. Veri sono tutti i fatti della sua vita; autentici, per come li hanno trascritti, tutti i versi che ho riportato. Perfino molte delle parole e delle espressioni che ho impiegato sono tratte da testimonianze che a Beatrice è toccato di rendere nel corso della sua lunga vita, così frequentata da intellettuali e curiosi”. Beatrice incarnò in modo esemplare i valori genuini e la spontaneità della cultura popolare. Grazie alla sicurezza della sua vena, al suo spirito acuto e al forte temperamento, resta tra i più celebrati protagonisti della storia della poesia d’improvvisazione.
Data recensione: 04/07/2008
Testata Giornalistica: Il Giornale della Toscana
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