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FIRENZE – Con un parco, dove i suoi versi sono scolpiti su pietra, e un libro che ne descrive la storia, la Toscana riscopre Beatrice Bugelli, la poetessa pastora di Pian degli Ontani (Pistoia), vissuta nell’800 e

FIRENZE – Con un parco, dove i suoi versi sono scolpiti su pietra, e un libro che ne descrive la storia, la Toscana riscopre Beatrice Bugelli, la poetessa pastora di Pian degli Ontani (Pistoia), vissuta nell’800 e analfabeta tutta la vita ma capace di diventare un caso letterario dell’epoca per la delizia delle sue improvvisazioni in ottava rima. Il parco a tema è a Cutignano (Pistoia), e fra i sentieri della montagna presenta lapidi con sopra scritti i pochi versi salvati dall’oblio tra le migliaia che la poetessa pastora compose suscitando l’ammirazione dei salotti letterari di Firenze capitale e quella di un ‘talent scout’ come Niccolò Tommaseo che, a caccia della lingua italiana pura fra i pastori e i boscaioli della Montagna pistoiese, la fece conoscere al mondo della grande cultura attraverso la ‘Nuova Antologia’ e altre prestigiose riviste letterarie. Beatrice nacque nel 1803 al Conio, una frazione del Melo nel Comune di Cutigliano. La sua esistenza fu segnata da dolori e privazioni: i contrasti familiari, gli otto figli da crescere, la morte prematura del primogenito, la precoce vedovanza. Analfabeta di modesti costumi, la “pastora poetessa” incarnò in modo esemplare i valori genuini e la spontaneità della cultura popolareScrisse di lei il Tommaseo: «A Cutigliano ho trovato una ricca vena di canzoni popolari. Feci venire a Pian degli Ontani una Beatrice, moglie di un pastore, donna di circa trent’anni che non sa leggere e che improvvisa ottave con facilità senza sgarar verso quasi mai». Su Beatrice Bugelli è stato anche pubblicato un libro su Paolo Ciampi, giornalista e scrittore fiorentino che ricostruisce la storia della pastora poetessa nel volume “Beatrice. Il canto dell’Appennino che conquistò la capitale”. (ed. Sarnus). Parco e libro rientrano in un percorso di scoperta della poesia improvvisata toscana nel solco di una tradizione millenaria che ha oggi tra i suoi eredi Roberto Benigni.
Data recensione: 23/08/2008
Testata Giornalistica: Il Corriere di Firenze
Autore: ––