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Uno (Lorenzo Mugnai), studente di astrofisica all’Università di Firenze. L’altro (Lorenzo Righi), studente d’informatica alla stessa Università. Tutti e due diciannovenni, toscani. Insieme protagonisti di quello che

Uno (Lorenzo Mugnai), studente di astrofisica all’Università di Firenze. L’altro (Lorenzo Righi), studente d’informatica alla stessa Università. Tutti e due diciannovenni, toscani. Insieme protagonisti di quello che ha i connotati del caso letterario.  Hanno scritto a quattro mani un romanzo fantasy di quattrocentododici pagine, pubblicato da Sarnus di Antonio Pagliai, editore non nuovo a scoperte simili, specie in terra di Toscana. Il titolo del romanzo è significativo: “Il cammino dei draghi”. Sottotitolo: ali di pietra. Abbiamo a che fare con i fratelli gemelli Kaylen e Karyal, maschio e femmina. Militari. Addestrati nel campo di Inaddar. La voglia addosso di tornare al loro villaggio. Ma la loro esistenza non si svolge con semplicità. Non siamo nell’età di mezzo, il Medioevo reinventato sulla falsa riga di leggende, ma nel futuro. Si parla di un anno inimmaginabile per noi comuni mortali, oggi: il 3515. Ci si muove nelle terre elette, intorno al grande lago, di cui gli autori forniscono una carta geografica minuziosa. C’è l’arcipelago dei Golem. Non mancano le terre desolate. Né la foresta morta. Né deserti e monti. Terre elette dove il bene si contrappone al male, ma anche dove l’uno si mischia all’altro. Il vero bene con il male assoluto, e viceversa. E su di loro, in contrapposizione a loro, la verità. Una guerra e una corsa contro il tempo per fermare la mano devastatrice di Zorak, mezzo-demone, intenzionato a riprendere una guerra terminata mille anni prima.  Karylen e Karyal, eroi per destinazione, per nascita, e draghi – come dicono gli stessi autori – rivisitati. In un racconto fluido, che in più pagine induce a riflettere. Quindi non solo per amanti del genere. Editore e autori hanno voluto indicare che il romanzo può avere lettori d’età compresa tra i dieci e i cent’anni. Un romanzo che si è concretizzato in un’occasione particolare. Hanno avuto modo, Mugnai e Righi, di raccontare: “Stavamo tornando dal festival dedicato al genere fantasy in treno: era inevitabile che finisse così: con la realizzazione del nostro primo libro”. Libro impegnativo, che sono riusciti a portare a termine perché hanno avuto la caparbietà e il coraggio di credere in loro stessi. “Quando si rincorre un sogno e ci si crede, anche se può capitare di cadere, si deve avere la forza di rialzarsi e proseguire. Questo è quello che vogliamo dire ai nostri coetanei”. Amici per la pelle, scrivono a quattro mani anche canzoni, saggi brevi, e buttano giù idee estemporanee. Non saprebbero fare diversamente, dal momento che hanno l’assoluta percezione che da soli sarebbero incompleti, imperfetti. La loro forza è l’unione. Come se fossero gemelli. I gemelli del loro romanzo. “Il cammino dei draghi avrà un seguito”. C’è già il titolo: “L’alba della guerra”.
Data recensione: 28/03/2009
Testata Giornalistica: Il Tirreno
Autore: Riccardo Cardellicchio