chiudi

Ama la storia minore della Toscana, con un occhio di riguardo per Firenze. Questa sua passione l’ha portato a scrivere “Lo Struscio Fiorentino”

Ama la storia minore della Toscana, con un occhio di riguardo per Firenze. Questa sua passione l’ha portato a scrivere “Lo Struscio Fiorentino” (2001), poi ampliato e divenuto “Il Canto dei Bischeri” (Sarnus, 2010): guida insolita, molto apprezzata, del capoluogo toscano. Del 2004 è “La via maestra Pisana, i borghi e le comunità”. Non contento, però, ha voluto dare libero sfogo alla fantasia con una narrazione che ti sembra resoconto di fatti realmente accaduti, grazie anche all’ambientazione storica e ai luoghi descritti, tutti reali. Ed è venuto fuori il romanzo “Il segreto della priora” (Sarnus).
Parlo di Franco Ciarleglio, nato a Sovigliana (Vinci) nel 1949, laureato in giurisprudenza, appassionato di palii, giostre, tornei: basta che vi si respiri passato. “Il segreto della priora” è collocato nel Rinascimento, al tempo di Lorenzo de’ Medici e di Savonarola. Quattro, i personaggi principali. Matteo Bonamici, giovane mercante di tessuti, innamorato di Gemma Bardi, che contraccambia. Luca Caponsacchi, giovane pittore, allievo della bottega d’arte di Francesco Baicchi. Guido Panciatichi, oste, proprietario della taverna del Falcone, detto Guidarello il Panciaforte, marito di Lucrezia Alderighi, donna molto (troppo) bella. Costanza dei conti Guidi, fanciulla che prende i voti e diventa suor Maria Novella, poi priora del monastero delle Serve di Maria degli Angeli a Turicchi. Le loro storie s’intrecciano in una Firenze splendente, animata da artisti e intellettuali, dove si gioca a calcio, si corre il Palio alla Lunga e ci s’azzuffa.
Data recensione: 02/09/2012
Testata Giornalistica: Il Tirreno
Autore: Riccardo Cardellicchio