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Francesco Marini è un giovane industrial designer che è stato lungamente all’estero. Quando è tornato ha sentito l’urgenza di chiedere a sua nonna tante cose

Un invito a non disperdere la memoria dei propri cari

Francesco Marini è un giovane industrial designer che è stato lungamente all’estero. Quando è tornato ha sentito l’urgenza di chiedere a sua nonna tante cose. E lo ha fatto concretamente, regalandole un elegante quaderno a righe rilegato dove con bella scrittura le ha posto diverse domande, lasciando tanto spazio vuoto tra l’una e l’altra… Domande che possono apparire semplici o banali (Quando sei nata?), cui qualche volta non seguirà una risposta (Ti ricordi come era arredata la tua cameretta? Ti ricordi il primo giorno di scuola?), domande che tengono conto delle tante trasformazioni e cambiamenti avvenuti negli anni, domande poste con sensibilità e dolcezza, comunque capaci di stimolare una valanga di ricordi e emozioni. Per esempio, cosa hai provato quando ti sei accorta che saresti diventata mamma? Quanto possono essere belle e toccanti le cose semplici!
Da questo antefatto è nata un’idea regalo per tutte le nonne. È un quaderno dove si raccolgono i ricordi, per non dimenticare, per non disperderne la memoria. E il “quaderno” si presenta come un libro vero e proprio: con la grafica e la confezione di un qualsiasi altro volume della libreria di casa. E lì rimarrà per i figli e i figli dei figli.
Quindi una “pubblicazione” in una copia sola! Un libro bianco – nel vero senso della parola! – per raccogliere ciascuno di noi i racconti delle nostre radici. Non a caso il libro è inserito nella collana “Diari e Memorie”, nata per offrire al pubblico una selezione del tanto materiale diaristico che tutti i giorni tanti editori ricevono.
«Spero che questa pubblicazione – scrive Antonio Pagliai, l’editore che l’ha realizzata – stimolerà a scrivere e quindi a salvare tante testimonianze, cosa sempre e comunque positiva, a patto che si comprenda che pubblicare è altra cosa, ben più faticosa e impegnativa… e non sempre necessaria. Abbasso le illusioni digitali e i miraggi informatici! – continua Pagliai - Scripta manent, verba et digitalia volant. Quindi non fidatevi del computer ma comperate questo libro e compilatelo. Non importa stampare migliaia di copie per salvare memorie e racconti: da noi, in casa editrice, non ci stancheremo mai di ripetere che documenti, foto, diari sono preziosi, devono essere sempre conservati, ma questo non significa che debbano essere pubblicati. E quante volte ho spiegato che se la soffitta di casa dovesse stare stretta, proprio in Toscana abbiamo a Pieve Santo Stefano (Arezzo) l’eccellente fondazione Archivio diaristico nazionale nata proprio con l’obiettivo di conservare i diari inediti! In molti archivi e biblioteche si può depositare un testo manoscritto o dattiloscritto salvandolo dall’oblio, in modo che un giorno, magari tra cento anni, uno studioso possa attingervi. Ma per stampare migliaia di copie e soprattutto per venderle non basta una somma di documenti, ci vuole una vera e propria opera, comunque organizzata e scritta da chi ne è in grado, bisogna che quella opera poi racconti qualcosa di straordinario, o comunque emblematico, e che per la sua universalità interessi al vasto pubblico che, purtroppo, oggi è frastornato dalle innumerevoli edizioni a stampa (per colpa nostra, cioè degli editori), qualcosa come centocinquanta nuove proposte al giorno (!), un’overdose che peraltro annebbia anche le opere veramente interessanti. Troppe volte i nostri valutatori hanno sentenziato di un testo bello, magari anche ben scritto: “È prezioso come documento, ma a chi può interessare al di fuori della stretta cerchia dei pochi parenti e di qualche amico e conoscente dell’autore?”».
Questa volta non possiamo terminare con un “buona lettura”, ma con un altrettanto sentito “buona scrittura”.
Data recensione: 01/06/2013
Testata Giornalistica: Informatore
Autore: Anna Somenzi