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Bruno Santini, ovvero l’uomo dai mille volti. Attore, autore teatrale, regista, conduttore radiofonico e scrittore. Delizioso il suo ultimo volumetto ‘Strano Signor Stravideo’ (ed. Sarnus)

Bruno Santini, ovvero l’uomo dai mille volti. Attore, autore teatrale, regista, conduttore radiofonico e scrittore. Delizioso il suo ultimo volumetto ‘Strano Signor Stravideo’ (ed. Sarnus), presentato in questi giorni nelle librerie per il divertimento del pubblico di grandi e piccini. Fiorentino di nascita, conserva un legame viscerale con la sua città anche quando i tanto impegno lo chiamano a interpretare i ruoli più disparati per cinema e televisione. Lo abbiamo visto far parte del cast dei film I laureati, Il ciclone, L’aria salata e come interprete in numerose fiction televisive da Distretto di Polizia, Carabinieri, La Squadra fino alla seguitissima serie di Ris. Recentemente ha recitato nel riuscito film tv sulla figura di Caruso vestendo con autorevolezza i panni di Gino Botti, il marito di Ada Giachetti. “Sono un ottimista per natura. Esco di casa fischiettando e faccio lo stesso quando torno. E questo in barba alle normali seccature di ogni giorno.” La carriera di attore? “Avevo diciotto anni e frequentavo l’ultimo anno della scuola per geometri: a quell’epoca mi capitò di rispondere a una inserzione proprio su questo giornale riguardo a un provino di attori per La Piccola Accademia dello Sprone. Mi presentai e venni preso. Ma il primo ruolo fu quello di suggeritore...” Poi? “Cominciai a recitare davvero nel ‘Padrone delle Ferriere’ e fu notato dalla famosa attrice Dory Cey che mi portò con sé al teatro Everest...”. Una vita da attore ma anche da scrittore e giornalista “Amo mettermi alla prova perché implica lo stesso impulso creativo di un qualsiasi artigiano. Alla mia età ho perfino sperimentato con ‘Acqua Cheta’ anche la dimensione del musical, e mi sono divertito.” Quali soddisfazioni più grandi? “Come artista non ho mai ricevuto riconoscimenti speciali: ma sono sicuro che non esiste al mondo gratificazione più importante di una calorosa stretta di mano del pubblico, del sorriso di un bambino che come mi è successo durante un reading si è avvicinato e serio serio mi ha detto: sei bravo. Per me un Oscar”. Cosa sogna per realizzare? “E’ un autobus già passato... Magari mi cullo nella speranza di dirigere un film importante. La realtà di adesso è che sarò interprete di un film americano su Firenze dal titolo ‘Santo Spirito’. Un pensiero a Firenze: “L’orgoglio di essere fiorentino è immenso come quello di essere letteralmente malato per quella meravigliosa squadra di calcio. Non ho mai pensato di giocare in vita mia, ma talvolta sogno la mia immagine sulle figurine Panini in maglia viola: gioia pura.”
Data recensione: 09/02/2014
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Guido Guidi Guerrera