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«Ma io mica mi voglio sposare». Il maestro non crede alle sue orecchie prova a spiegare: «La solitudine non è una buona amica»

«Ma io mica mi voglio sposare». Il maestro non crede alle sue orecchie prova a spiegare: «La solitudine non è una buona amica». Risposta del bracciante: «Io ho mia sorella». Proprio lui, Guerrino Anchioni, detto «il Popolo» è tornato: schietto e disarmante nel suo candore di contadino toscano d’altri tempi, con situazioni e atmosfere che ricordano vagamente il Marcovaldo di Calvino. È uscito un’altra volta dalla penna di Marco Teglia scrittore lucchese già autore due anni fa di «Il Popolo va agli Uffizi».
Stavolta in libreria con «Il Popolo va a Viareggio» (Sarnus editore). Per la prima volta lascia la campagna e va a guardare il mare, naturalmente quello più vicino, della Versilia e si muove in treno.
«Attraversò un ponte, superò il porto e raggiunse la spiaggia indicata. Lì per la prima volta vide sul serio il mare, immenso...», qualcosa che «non si può raccontare con le parole». Ironico e aggraziato, questo piccolo libro è una buona compagnia per apprezzare le cose semplici della vita e sorriderne delicatamente.
Data recensione: 18/01/2015
Testata Giornalistica: La Repubblica
Autore: Laura Montanari