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La cucina toscana è ormai nota e celebrata in tutto il mondo. Ma se alcuni piatti classici hanno fatto la storia, e sono oggi riproposti dai più grandi chef o serviti ogni giorno ai turisti

La cucina toscana è ormai nota e celebrata in tutto il mondo. Ma se alcuni piatti classici hanno fatto la storia, e sono oggi riproposti dai più grandi chef o serviti ogni giorno ai turisti, altre pietanze tradizionali sono sempre meno presenti sulla nostra tavola e rischiano di essere dimenticate. Come ad esempio i «ciccioli», ossia gli avanzi del maiale ridotti a piccoli pezzi e bolliti, o il «cappone allo specchio», arricchito da una squisita gelatina. E ancora il sugo «scappato», l’«insalata de’santi», il «roventino» etc. etc. A tenere a mente ricette e sapori è il bel libro «A tavola apparecchiata» di Alessandro Bencistà e Ambra Ceccarelli (Sarnus editore). Gli autori, attingendo ai ricordi di famiglia e alle testimonianze del mondo contadino ripropongono queste ricette speciali che riportano ai tempi dei
nostri nonni: piatti popolari, fatti con ingredienti semplici e reperibili «a chilometro zero». Vere e proprie leccornie che, assieme ai cibi più famosi – crostini,
bistecca, ribollita… – vanno a comporre un ricettario che stuzzicherà la curiosità insieme all’appetito. Chiude il volume un curioso vocabolario di strumenti della tradizione in cucina.
Data recensione: 12/04/2015
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Guglielmo Vezzosi