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Firenze è da sempre una città divisa. Da una parte, diquaddarno, il Duomo, la Stazione Santa Maria Novella, il centro turistico. Dall’altra, dilàddarno, Santo Spirito

Firenze è da sempre una città divisa. Da una parte, diquaddarno, il Duomo, la Stazione Santa Maria Novella, il centro turistico. Dall’altra, dilàddarno, Santo Spirito, il Giardino di Boboli, la via per il Chianti e la vita popolare. In mezzo l’Arno che separa e rende diversa la vita dei fiorentini. Valicare i ponti significa trovarsi in un’altra città. Chi è nato in Oltrarno difficilmente si sposta: nasce, cresce e matura nelle stradine del quartiere. «Il mio Oltrarno» di Roberto Ciulli (Sarnus) è il racconto di chi ha l’Oltrarno nelle vene, un uomo che ha sempre sentito suo il rione e per questo lavorato. Lo chiamano il «sindaco di San Frediano» e forse non può che essere chiamato così. In queste sue memorie il tempo ha mutato colori e volti di chi ha incontrato ma non il grande amore per questa porzione di città. Perché a Firenze i ponti uniscono ma non rendono uguali chi sta «di qua» e «di là» d’Arno.
Data recensione: 06/09/2016
Testata Giornalistica: Corriere fiorentino
Autore: Gabriele Ametrano