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Resta davvero difficile immaginare come da quel guado lungo i nervosi percorsi dell’Arno abbia potuto originarsi la capitale del Rinascimento... C’è una sorta di genius loci che

Resta davvero difficile immaginare come da quel guado lungo i nervosi percorsi dell’Arno abbia potuto originarsi la capitale del Rinascimento... C’è una sorta di genius loci che abitava le pendici del colle di Fiesole e ha favorito lo sviluppo di Florentia?
Molto si è detto e si è scritto ‒ e si continuerà a farlo, senza forse mai arrivare a un’idea condivisa ‒ sulla vicenda che si è vissuta qui, al centro della Toscana, dove l’Atene di Pericle trovò una singolarissima replica almeno a partire dalla seconda metà del sec. XIV; da allora Firenze conobbe il periodo della sua maggior gloria crescendo enormemente economicamente e politicamente, ma soprattutto nel campo delle varie arti... Ma prima?
Questo bel libro ci racconta, in tono facile e discorsivo, la nascita forse già in epoca etrusca e il suo consolidarsi come colonia romana di un piccolo borgo che ‒  nato come costola di Fiesole e forse suo avanposto in pianura ‒ sperimentò nel II e III secolo d.C. periodi di sostanziale benessere per essere poi coinvolto duramente nelle guerre gotiche e nel generale decadimento che fece seguito alle ripetute invasioni di varie popolazioni d’oltralpe. Mancano poi notizie certe delle vicende della città gigliata almeno fino al sec. XI, in genere trovano spazio fatti e fattacci al limite del leggendario, con la costante della presenza sempre più ingombrante della “madre” Fiesole il cui “comitato” fu unito a quello di Firenze (854) e la cui sede episcopale restò vacante per lunghi periodi oppure assegnata a figure mediocri che ne dipalidarono il patrimonio. Di fatto Fiesole sarà sottoposta a un conte fiorentino e poco dopo il Mille le due amministrazioni saranno unificate a tutto vantaggio della emergente città di pianura. Passerà ancora un secolo fitto di contrasti tra le due città e le due sedi vescovili fino al 1125 quando, dopo oltre tre anni di assedio, i fiorentini espugnarono l’antica e gloriosa città etrusca lasciando in piedi solo la cattedrale e poco altro...
Dalla “cerchia antica ... dove si stava in pace” (Paradiso, XV, 97-99), eliminati per sempre gli eterni rivali fiesolani, Firenze potrà muovere i primi passi decisivi di quel lungo cammino che la proietterà ai vertici della civiltà europea e mondiale. Ma questa, come si dice di solito, è un’altra storia...
Data recensione: 25/12/2016
Testata Giornalistica: Corrispondenza
Autore: Silvano Sassolini