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Una piccola, curiosa e spassosissima antologia scritta per far divertire ma anche per far riflettere sugli aspetti più discutibili e controversi del nostro rapporto con gli animali

Una piccola, curiosa e spassosissima antologia scritta per far divertire ma anche per far riflettere sugli aspetti più discutibili e controversi del nostro rapporto con gli animali. Si tratta di «Pronto dottore? Ho un Golden Retwitter. Il meglio... e il peggio dei centralini veterinari» (Sarnus) di Alessandro Bini e Bruno Magrini, presentato da Katia Beni e Antonio Pagliai alla libreria del Niccolini. Gli autori, entrambi scrittori e drammaturghi, questa volta pongono l’attenzione sugli ambulatori veterinari, a cui ci rivolgiamo tutte le volte che il nostro cucciolo ha qualche problema. Leggendo il contenuto delle telefonate, piene di errori, strani neologismi e situazioni paradossali, il lettore si troverà a cavallo di quel limite che separa la gente comune, specialmente se poco istruita, dal mondo dei medici, fatto di parole strane o difficili da pronunciare. Ecco dunque che se il cane è irrequieto, forse «ha la smaniosi», se mangia troppo, forse è colpa del «verme isolato», e se non ha fatto il richiamo per la «figliolaria» potrebbe finire in «protesi riservata». Si va dalle richieste come «Quando Fido morirà vorrei cremarlo, ho già comprato un’urna a forma di osso», a quelle farsesche tipo: «Quando salgo col cane sull’autobus, devo blaterare il biglietto anche per lui?».
Data recensione: 27/01/2017
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Costanzo Maurizio