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Volete stupire i vostri ospiti con un gustoso dessert che conservi i sapori della tradizione?

Nel libro di Maria Concetta Salemi ricette, abitudini alimentari e curiosità

Volete stupire i vostri ospiti con un gustoso dessert che conservi i sapori della tradizione? Ecco, «prendete fichi e uva secchi, latte di mandorle bollito, biscotti secchi, croste di pane bianco tagliato a pezzettini quadrati; fate bollire il latte con zafferano per dargli colore e zucchero; poi bollite il tutto insieme», e avrete un modo semplice e creativo per preparare un ottimo budino noto come tailliz. Questa e molte altre appetitose ricette si possono leggere in Mangiare nel Medioevo. Alimentazione e cultura gastronomica nell’Età di Mezzo (Sarnus edizioni, collana La cuccagna), l’ultimo libro della studiosa di cultura del cibo Maria Concetta Salemi, che rende giustizia a un’epoca erroneamente considerata buia e fiacca. Pur non trascurando l’aspetto tragico del problema delle carestie, spesso causate dall’insorgere di numerosi conflitti, l’autrice mostra al lettore anche un altro Medioevo, quello profumato e colorato dei mercati in piazza, dove si poteva trovare e scoprire una sorprendente varietà di spezie, note ed esotiche, come quelle che arrivavano dall’Oriente. Mangiare nel Medioevo non è solo un semplice ricettario, ma un vero e proprio viaggio nel Medioevo della gente comune, dei suoi usi e costumi e della sua mentalità. Leggendolo si respira una dimensione autentica e quotidiana, che purtroppo spesso è assente nei libri che trattano della grande Storia, che illustra principalmente le date salienti dei grandi eventi. Attraverso numerosi aneddoti e curiosità, l’autrice restituisce la vita dell’uomo medievale sondandone le abitudini alimentari, che lo vedevano frequentatore di mercati di giorno e di taverne di sera, ed esplorandone le scelte culinarie condizionate dal calendario religioso che, specialmente durante il severo periodo quaresimale, raccomandava il rispetto dei giorni «di grasso» e «di magro». Maria Concetta Salemi per la stesura del suo libro si serve non solo delle fonti presenti nei ricettari, o di quelle iconografiche, cui è dedicata una ricca sezione, ma si riconduce anche alla grande letteratura dell’epoca. Così facendo riesce a intrecciare sapientemente cultura e cucina, ricordandoci che molto spesso non è necessario guardare troppo in grande, ma basta sforzarsi di aprire lo sportello di un’antica e impolverata dispensa per conoscere o per riscoprire la cultura di un intero popolo.
Data recensione: 30/12/2018
Testata Giornalistica: Corriere fiorentino
Autore: Elena Cortini