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Chi ha avuto la ventura di passare in passato dalla piazzetta centrale di Compiobbi avrà notato

Chi ha avuto la ventura di passare in passato dalla piazzetta centrale di Compiobbi avrà notato, addossata al muro di sostegno del ponte della ferrovia, una bacheca dove ogni settimana veniva illustrata una pagina di storia paesana e che portava (porta ancora’) il titolo nostalgico “Il sabato del villaggio”. L’A., che aveva già dato alle stampe i 74 giornali murali del periodo novembre 2009 - maggio 2011 (cf “Corrispondenza” n. 60, 2011, p. 31) in un bel volume di grandi dimensioni che riproduceva in scala le immagini relative, riprende il cammino iniziato proponendoci – ancora in grande formato – i giornali murali fino al settembre 2014: son ben 77 cui sono da aggiungere quindici inediti.
Rispetto al volume precedente precisiamo che allora i numeri del giornale murale furono pubblicati tutti in ordine cronologico, in questo secondo volume (che esce parecchio tempo dopo l’uscita dell’ultimo numero del “Sabato”) non si segue un ordine cronologico, ma un filo tematico che, come si vede scorrendo l’indice finale, raggruppa per argomento varie uscite, anche a distanza di tempo, incluse appunto alcune integrazioni inedite. Alle meritate note di plauso che scrivemmo otto anni fa, vorremmo aggiungere che la “vita” richiamata nel titolo del libro è ovviamente quella che si svolge “costretta” tra gli angusti spazi che digradano dalle colline in riva destra d’Arno e portano il comune di Fiesole a bagnarsi nel fiume dalle Falle fino al Girone con al centro il paese di Compiobbi, urbanisticamente segnato in modo evidente e irreversibile dalla ferrovia che fin dai primi anni ‘60 del sec. XIX tagliò l’abitato in due lunghe strisce di case.
Tra la ferrovia e l’Arno resta poi la vecchia via Aretina che ancora porta con difficoltà il peso dei secoli e del traffico spesso intenso, frenetico, comunque insostenibile. Di questo singolare paese, in questa Compiobbi considerata quasi paradigma di sviluppo sociale, forse anche amata (segretamente) quale caput mundi – dove il mondo ha i confini di questa parte di Toscana –, l’A. ci propone una lettura quasi epica, dove ogni personaggio, ogni stradella, ogni angolo, ogni vicenda sono pretesto per spiegare a tutti noi, anche non compiobbesi, che la vita va..., che tutto sommato è un’avventura che vale la pena affrontare anche se c’è il comodo / incomodo della strada ferrata...
Ci sia anche consentito di sottolineare come, nelle brevi introduzioni e nelle didascalie a illustrazione delle immagini, emergano passaggi di profonda erudizione accompagnata da una velata ironia, così come si conviene a studiosi di razza che però conoscono le vicende umane e su di esse stendono un sorriso comprensivo e partecipe. Quanto ai soggetti delle foto, tutto di Compiobbi si rivela davanti ai nostri occhi: le colonie sul greto del fiume e le prime comunioni, gli scolari con le maestre e le gare di ballo, le “navi” e i mestieri che scompaiono, i ricordi dei soldati e la Casa del Popolo, le bocce del pallaio e i balocchi dei ragazzi, la vita dura dei campi e le prime fabbriche, le miss in posa sorridenti, le varie associazioni e le tante iniziative di festa e di ritrovo... Tutto il paese vi è presente: lo documentano le 1332 persone che sono riconosciute e nominate una ad una nelle quasi 500 fotografie (alcune davvero spettacolari), un’impresa che deve aver richiesto mesi e mesi di lavoro. Vogliamo concludere con la convinzione che i due volumi – questo e quello del 2011 – costituiscono una autentica enciclopedia della storia di Compiobbi nel secolo scorso, quasi una summa... 
Data recensione: 06/07/2019
Testata Giornalistica: Corrispondenza
Autore: Silvano Sassolini