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Dell’A. abbiamo recentemente segnalato il bel libro dal titolo Le porte del cielo

Dell’A. abbiamo recentemente segnalato il bel libro dal titolo Le porte del cielo (Polistampa, 2017; cf “Corrispondenza” n. 71) nel quale egli ci aiutava a recuperare le parole-chiave del messaggio di luce che ci viene dalle pietre degli edifici romanici e ci introduce in un percorso dove ha grande rilievo il riferimento ai simboli al fine di cercare, fra luci e ombre, porte e absidi, pilastri e colonne, la presenza di Dio nella vita degli uomini. L’A. ci illustrava così le caratteristiche iconografiche delle chiese romaniche, i simboli cosmici familiari agli antichi costruttori e la loro conoscenza delle regole astronomiche, le scadenze del calendario liturgico (con la vexata quaestio della data della Pasqua), i punti di levata del sole durante l’anno... Erano ben 383 gli edifici religiosi pazientemente censiti in tutta la Toscana con le schede di 44 chiese romaniche distribuite nell’intera regione e divise per diocesi (di esse si danno piante, sezioni, orientamento rispetto all’equinozio e ai solstizi, oltre a un corredo fotografico davvero formidabile perché ci rappresenta le illuminazioni particolari dei singoli edifici, in particolare gli effetti di luce che vanno a interessare cripte, altari e zone absidali). Ricordiamo volentieri come lo stesso A. firmò sulle colonne di questo periodico un lungo articolo su “Relazioni astronomiche e simbologie solari nelle chiese romaniche della diocesi di Fiesole” (cf “Corrispondenza” n. 67 del 2015). Converrà ancora ricordare che l’A. ha pubblicato apprezzate opere per illustrare gli effetti di luce di grandi chiese fiorentine fra le quali il battistero di S. Giovanni, S. Maria Novella, S. Miniato al Monte e promuovendo anche visite guidate nei giorni topici. Questa ultima fatica dell’A. è, per così dire, complementare ai testi precedenti perché, oltre al messaggio sacro comunicatoci dal movimento della luce, qui sono anche le stesse pietre – divenute volta a volta angeli, personaggi biblici, santi, animali, mostri, piante, figure geometriche – a “parlarci” dall’alto dei capitelli delle colonne, dai portali, dai pulpiti, dai piccoli archi delle monofore. E opportunamente, nelle pp. 15-19, l’A. premette al lettore e al visitatore un “alfabeto”, una specie di glossario, per la comprensione di questi simboli di pietra che per noi oggi risultano quasi privi di significato anche per una totale trasformazione del rapporto dell’uomo contemporaneo con il mistero del sacro e del mistero. Le chiese descritte sono in tutto 36, ripartite in dodici percorsi che spaziano in tutta la nostra regione, dalla Lunigiana al Grossetano, e vi troviamo le pievi a noi familiari di San Godenzo, Cascia, Romena, Vado oltre all’immancabile Gropina. In sintesi: interpretando gli effetti di luce e le figure di pietra l’A. si fa nostro “maestro” e ci guida alla ricerca del sacro attraverso l’interpretazione simbolica delle immagini. 
Data recensione: 25/12/2019
Testata Giornalistica: Corrispondenza
Autore: Silvano Sassolini