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Don Renzo tra la gente di paese o in cima a una montagna in sella alla sua inseparabile bici, «il modo forte e concreto di cui il Signore si è servito per parlarmi, consolarmi, darmi gioia, superare le difficoltà della vita, salvarmi e liberarmi dalle tentazioni» diceva.

Don Renzo tra la gente di paese o in cima a una montagna in sella alla sua inseparabile bici, «il modo forte e concreto di cui il Signore si è servito per parlarmi, consolarmi, darmi gioia, superare le difficoltà della vita, salvarmi e liberarmi dalle tentazioni» diceva. Don Renzo amico di personaggi famosi, da Maria Teresa di Calcutta a Papa Wojtyla, da Gino Bartali a Sandro Pertini, ma anche compagno degli ultimi, operai, prigionieri politici, poveri. Don Renzo in viaggio, mentre scrive su uno dei 743 quaderni che ha compilato nel corso della sua esistenza.
Sono appunti di vita per immagini, quelli raccontati nella mostra Don Renzo Rossi. Prete di Firenze, cittadino del mondo, dal 19 marzo al 3 aprile nel chiostro grande della basilica della Santissima Annunziata di Firenze. Un viaggio fotografico per conoscere il sacerdote fiorentino, dalla nascita fino alla scomparsa nel 2013. La mostra raccoglie 130 foto in 12 pannelli, più alcuni oggetti e documenti relativi al rapporto fra Rossi e Giorgio La Pira, e dei video. Raccontano una storia che prende le mosse dagli anni della vocazione e del seminario, per poi portare nell’Italia degli anni 50, quando rossi svolse attività pastorale nelle parrocchie periferiche della diocesi fiorentina e iniziò ad assistere i lavoratori del Gas di Rifredi e quelli delle Ferrovie di Porta a Prato. Le immagini lo seguono poi nei suoi soggiorni in India, Mozambico e Brasile, dove avviò nel 1965 la missione della Chiesa fiorentina a Salvador Bahia. «La mostra ripercorre gli anni più fecondi della comunità cristiana fiorentina, mettendo in luce il grande respiro internazionale dell’identità della città della quale Don Rossi fu uno dei più importanti interpreti» afferma Mario Primicerio, presidente della Fondazione La Pira, che ha promosso l’iniziativa insieme ad Arcton-Associazione Archivi di cristiani nella Toscana del Novecento (col sostegno di Fondazione Cr Firenze, Progetto Agata Smeralda, Opera Fraternità Bahiana Onlus, Comunità Giovanile San Michele, Comune di Firenze, Arcidiocesi di Firenze).
«Siamo convinti – commenta Piero Meucci, presidente di Arcton – che il nostro compito non sia solo conservare e studiare i documenti, ma anche fare in modo che questi diventino l’occasione per ripensare il modello e il messaggio che i grandi uomini di fede del passato ci hanno trasmesso. Dedichiamo la mostra al cardinale Silvano Piovanelli».
Mauro Barsi, presidente di Agata Smeralda, lo conobbe quando era bambino e lo vide «arrivare in bicicletta per celebrare il funerale di mia nonna», e lo ricorda dopo nei «bairros» di Salvador, mentre conduceva «un’esistenza di condivisione con i poveri, in un’incessante azione di evangelizzazione e promozione umana». La mostra (ingresso libero, lunedì-venerdì orario 12-18, sabato e domenica 10-18) è accompagnata dalla biografia Renzo Rossi, prete di Andrea Fagioli (Ed. Sarnus/ Polistampa) una narrazione che prende spunto da lettere, diari, documenti e foto lasciate dal sacerdote. «Questo piccolo prete – scrive il cardinale Giuseppe Betori nella prefazione – rappresentava per me una sintesi del meglio del clero fiorentino sbocciato dall’eredità del ministero episcopale del venerabile Elia Dalla Costa: tanta fede, intelligenza vivace, apertura verso tutti, servizio generoso, coraggio apostolico».
Data recensione: 16/03/2022
Testata Giornalistica: Corriere fiorentino
Autore: Ivana Zuliani