chiudi

La bella, sincera e appassionata “Introduzione” del libro dà le coordinate del racconto che narra vicende che quasi più nessuno ricorda

La bella, sincera e appassionata “Introduzione” del libro dà le coordinate del racconto che narra vicende che quasi più nessuno ricorda. Sono passati appena sessanta / settanta anni, ma tutto è vertiginosamente cambiato e il nostro passato è oggi difficilmente immaginabile, e sopravvive solo nelle immagini di documenti cinematografici dell’epoca. Benvenuto allora anche questo libro che racconta la vita a Greve e nella sua campagna all’indomani della seconda guerra mondiale e della fine del ventennio fascista che per la famiglia dell’A. finì purtroppo per coincidere con l’esproprio dalla casa legittimamente goduta e il forzato trasferimento in un edificio distante e semiabbandonato, senza elettricità, già divenuto rifugio occasionale per molti reduci e sbandati dopo l’8 settembre. Greve, con il suo borgo e le “case sparse” che lo circondavano, è così l’epicentro, a parte gli “sconfinamenti” a Ronta nel Mugello e nella zona fiorentina di Gavinana, di un racconto avvincente che davvero ci meraviglia per l’esattezza e l’abbondanza delle descrizioni – vuoi che siano legate alla fatica nei campi, vuoi ai giochi di ragazzi (anche sul fiume), al tempo indimenticabile della scuola e delle giovani maestre, alla solita vita paesana cadenzata dai riti religiosi... – mentre all’intorno è tutto il paese che vive questi formidabili anni del dopoguerra senza che ci si potesse accorgere che la storia, anche nel borgo chiantigiano, voltava decisamente pagina. Tutto è cambiato, sembra dirci l’ottantenne autore, ma noi siamo davvero cresciuti? Ci sia permesso di segnalare che l’attentato a Togliatti risale al 1948 (e non 1949, pag. 66) e che la filastrocca di Camogli risulta facilmente risolta se mettiamo più correttamente, secondo altre varianti, “incontrai” al posto di “passava” (p. 137). Vogliamo chiudere queste brevi note ricordando la vasta produzione dell’A. che presso Polistampa ha pubblicato Vocabolario della Valdigreve (1992), I bernescanti (1994), Fiorentinacci (1999), il Vocabolario del vernacolo fiorentino (2001), Il maiale dall’Arista allo Zampone (2007), La commedia fiorentina in vernacolo (2008), il Vocabolario del vernacolo fiorentino e toscano (2012) confluito nel definitivo Vocabolario del vernacolo fiorentino-toscano con oltre 6 mila voci, A tavola apparecchiata (2015).
Data recensione: 06/07/2022
Testata Giornalistica: Corrispondenza
Autore: ––