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Scrittore eclettico, docente e grande esperto di folklore, il fiorentino Carlo Lapucci è protagonista di una vera e propria riscoperta delle novelle della nostra tradizione, a partire da quelle Fiabe toscane pubblicate nel 1984 negli Oscar Mondadori

Scrittore eclettico, docente e grande esperto di folklore, il fiorentino Carlo Lapucci è protagonista di una vera e propria riscoperta delle novelle della nostra tradizione, a partire da quelle Fiabe toscane pubblicate nel 1984 negli Oscar Mondadori. Se ne stettero e se ne godettero, appena uscito per l’editrice Sarnus, è l’ultima uscita di una fortunata serie di libri popolati da maghi, diavoli, draghi e principesse. Il volume si chiude con un’intervista a cura di Massimo Avuri, di cui riportiamo qui un estratto. Professor Lapucci, la fiaba è davvero così importante nel percorso formativo delle persone? Certamente lo è stata in passato nel corso formativo dei bambini, e quindi delle persone, fino al terremoto dell’ultima rivoluzione industriale (perché la prima non è stata molto sentita dalla popolazione, soprattutto quella agricola). Era importante perché costituiva lo schema elementare della vita; cioè a dire, il percorso della vita aveva come inizio una debole mossa, una partenza spesso misera, precaria, incerta che piano piano articolava la sua visione del mondo, le sue aspirazioni, e prendeva corpo e si definiva con gli incontri che faceva in questo viaggio. Tutte le fiabe privilegiano, per esempio, la parte più debole, cioè a dire la vecchietta, il bambino. Quindi c’è una funzione educativa… Ecco, educativa, non pedagogica nel senso scolastico. La fiaba fonda l’uomo con i suoi concetti primari, elementari; l’educazione pedagogica insegna ad articolarsi nel sociale, coltiva le sfumature che passano tra gli elementi primi, rozzi, fondamentali. Crea il cittadino. Del resto, queste storie ci mostrano il bene e anche il male… Le fiabe non sono esenti da valori negativi: erano delle grandi educatrici alla presenza del male, della stupidità, della cattiveria. Non a caso sono piene di orchi, mostri, maghi, streghe, stregoni, matrigne, traditori, fratelli e parenti malvagi, amici traditori, insidie, trappole, luoghi incantati, prigioni, orridi…
Data recensione: 01/01/2023
Testata Giornalistica: Il Pagliaio
Autore: ––