“Priscilla vogliotutto e altre storie”. L’opera prima di Laura Berni

Magia, pozioni, voli luminosi, incantesimi, bambini capricciosi, un ragno di nome Zad, sono alcune delle invenzioni di Laura Angelica Berni, medico tossicologo dell’Asl 11, alle prese con la sua prima opera narrativa, dedicata ai figli, Annalisa e Pierfrancesco, di 10 e 7 anni. Priscilla Vogliotutto e altre storie (Edizioni Polistampa, 2007, pp. 157, 8 euro) è una raccolta di nove racconti, dove l’immaginazione è un trionfo di folletti, fate, oggetti magici, avventure dai molteplici colori. Ne consegue una galleria di personaggi teneri, ingenui, appassionati, talora indifesi dinanzi al potere corrosivo del vivere quotidiano degli adulti. Eppure, le microstorie di questo prezioso florilegio regalano un approccio arioso, fortemente educativo alla vita. L’incanto fantastico della narrazione testimonia un’appassionata partecipazione umana alle contraddizioni della nostra epoca, ma senza drammi. I personaggi, anche quando sembrano in procinto di smarrirsi nei labirinti della vita, trovano sempre in sé, con istintiva naturale semplicità, la forza di riscattarsi, confidando in un gesto, in un sorriso, in una carezza, in una parola amica. La fantasia dell’autrice diviene un’isola incantata dove esprimere liberamente le proprie emozioni, l’aspirazione ad un quotidiano che non mandi più in frantumi ogni certezza, ogni tentativo di arginare la fragilità della condizione umana. Permane la volontà di riscattare tutto ciò che è umile e quotidiano, senza il rimpianto nostalgico di quando eravamo bambini, quasi fisicamente appagati di felicità.